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Muddy River Nightmare Band Official Website | ||||||||||||||
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Da Portland arriva Last Chance
Records, l'ultima delle ultime possibilità, dato che esistono più
labels con tale denominazione che Rossi in Italia... forse un'etichetta
per rockers allo stadio terminale, con una bomba ad orologeria fra le mani
e 10 secondi per stampare un full-length. Forse... perché la realtà
è che di Last Chance Records ne so veramente poco, anzi assolutamente
nulla: niente sito internet (o almeno non l'ho trovato!), niente press kit
dettagliato, ma solo un paio di CD che il postino infila per caso nella
buca sgangerata targata The Rock Explosion, durante una fredda e piovosa
giornata lombardo siberiana. Ed il bello è proprio questo, perché
così a parlare è solo la musica, e per l'esattezza è
il rock'n'roll della Muddy River Nightmare Band (loro il sito internet ce
l'hanno per davvero, anche se nel visitarlo puoi giusto pensare di essere
finito allo Zelig del rock'n'roll!) che con questo "Who Will Be The
Lucky Pierre?" impazzano a manetta aperta nei miei timpani a ciclo
ininterrotto da un periodo piuttosto lungo. Sarà che se si sa di
avere l'ultima chance prima di finire nel più profondo nulla, si
cerca sempre di tirare fuori qualcosa per sfuggire al più presto
a questa situazione, sarà che il rock'n'roll ha urgenza di incontrare
gente che un futuro non ce l'ha e se lo deve creare facendo un gran fracasso,
sarà che la fame di fama e le tasche leggere aiutano l'ingegno o
sarà semplicemente che questa Muddy River Nightmare Band suona alla
grande quello che per me è tanto profano da essere diventato culto.
Garage, punk, rock'n'roll, spirito e sudore, si concentrano in una botta
di vita, e così, mentre la gradazione alcolica sale, i nostri rileggono
l'insegnamento dei mostri sacri ed è scacco matto con il jack servito!
Perchè "Big Men Of Rock'n'Roll" deraglia come se i Rose
Tattoo avessero incontrato Lemmy e compagnia briscola durante una di quelle
notti spese su di un palco, di quelle che né gli artisti né
i fans si scordano facilmente. Se poi non vi basta c'è pure la furia
di "The Ass You Kiss May Be Your God" o la tenebrosa verve ai
limiti dello psychobilly di "Revenge Of The Surf Zombies", che
corre via fra inserti di tastiere da brivido e un miscuglio fra Misfits
e Cramps. "Hot Mama" è una maledetta ed impazzita danza
garage della durata di poco più di un minuto. I ritmi non tendono
a rallentare, qui tutto corre al limite, tutto è tirato a canna,
al massimo e così arriva pure la folle "Sacramental": versi
parlati rubati ai primi Dictators, ritornello con il tormentone e trashy
appeal da vendere a quintali nella bancherella dell'antiquariato di valore.
Apri il libretto interno e vi ritrovi tre pazzi, ricoperti di lattine di
birra, infilati in una vasca da bagno trasformata in una sorta di auto con
carrello spesa annesso, con il quarto fuoriuscito dalla clinica d'igene
mentale intento nella guida e, per l'occasione, abile nella fermata alla
pompa di benzina più vicina. Tanto validi quanti matti da legare,
tanto per rispettare le proporzioni che vedono il genio andare a pari passo
con la pazzia, ma se volete un consiglio non perdete l'occasione di fare
il pieno con il rock'n'roll di questa Muddy River Nigthmare Band. Ora tocca
a voi non perdere l'ultima corsa per il paradiso del rock'n'roll, o forse
l'inferno o scegliete voi il luogo nel quale vi sentite più a vostro
agio. Mi raccomando, state bene attenti a non dimenticare il PC portatile
munito di GPRS per non perdere i contatti con il mondo reale: quello di
The Rock Explosion ovviamente! Recensione Realizzata da Bruno Rossi |
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